'60° MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA ZATOICHI' DI KITANO, SPADE, SANGUE E MUSICAL

Dopo tanto sangue prodotto dall'affilata spada da samurai del cieco protagonista, tutto finisce in un surreale varieta' con i giapponesi che, nei loro costumi d'epoca e zoccoli in legno, ballano con disinvoltura un singolare tip-tap.


2 settembre 2003

Niente paura e' 'Zatoichi' l'ultimo film del geniale regista-attore giapponese Takeshi Kitano in corsa per il Leone d'Oro a Venezia 60.
Ispirato a una delle piu' note leggende del dramma storico giapponese, con protagonista appunto Zatoichi il cieco massaggiatore campione di spada, le cui avventure sono state riproposte in Giappone sia in tv che sul grande schermo, ritroviamo nel film un inedito Kitano nei ruoli di questo personaggio ma in versione pop.
Capelli corti biondo platino e spada rossa, Zatoichi-Kitano portera' la sua legge contro i cattivi con la sua katana nascosta in un lungo bastone di bambu' rosso. Il massaggiatore, ma anche esperto giocatore di dadi e' praticamente invincibile.
Da qui tanti raffinati combattimenti, ma anche tanta ironia per raccontare le imprese dell'eroe che giunto in una sperduta cittadina di montagna si trova a sbaragliare la crudele banda di Ginzo che ha appena assoldato un potente samurai-ronin Hattori (Tadanobu Asano).
Nella storia poi anche l'affascinante quanto pericolosa coppia di gheishe Okinu e Osei (una delle due in realta' si rivelera' un travestito) determinate a vendicare la strage compiuta ai danni della loro famiglia.
Dopo l'estetica esasperata di 'Dolls', film presentato l'anno scorso a Venezia, l'attore regista fa il suo primo film in costume curando nei particolari le belle scene di combattimento e facendo anche un omaggio al maestro Kurosawa e ai Sette Samurai (con una scena di combattimento sotto la pioggia).
Ma in Zatoichi anche tanta ironia (''era mia abitudine prendere in giro i drammi di ambientazione'' dice il regista), come appunto nell'happy end finale. Kitano ha risolto la cosa a modo suo facendo una versione moderna delle tipiche danze celebrative utilizzando i migliori danzatori tip tap del Giappone vestiti con i kimono tradizionali il tutto potenziato da frenetici ritmi hip hop. Fatto sta che, a fine proiezione, dopo i molti applausi e aver visto tanto sangue e braccia mozzate, la gente e' uscita dalla sala ballando come alla fine di un concerto rock. C'e' gia' chi parla di un Leone d'oro per il regista e non sarebbe la prima volta lo ha gia' vinto nel '97 con 'Hana-bi'.

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