Salvatore Mereu, con il suo Ballo a tre passi, è tra i tre registi italiani ( insieme a Gabriele Muccino, e Bernardo Bertolucci) sbarcati al Sundance festival organizzato come ogni anno sulle nevi dello Utha da Robert Redford.
Il suo film, presentato assieme a quello di Muccino nella sezione Word Cinema, ha avuto una buona accoglienza dal pubblico attento del Sundance, che ha colto con attenzione anche i particolari piu’ nascosti, dimostrando cosi di apprezzare non soltanto film americani.
Ballo a tre passi è il primo lungometraggio scritto da Salvatore Mereu..
Primavera: un gruppo di ragazzini scopre con entusiasmo il mare, apparso ai loro occhi per la prima volta nonostante abitino in un’isola, la Sardegna, conosciuta in tutto il mondo per la bellezza delle coste. Estate: un’eccentrica ragazza francese arrivata dal cielo con il suo aeroplano inizia al sesso un pastore locale. Autunno: una sentimentale suora torna al paese per il matrimonio della nipote e riparte portandosi via nostalgia e ricordi. Inverno: un anziano solo cerca compagnia con una giovane prostituta unendosi con lei in un incontro più struggente che erotico.
Il percorso dei quattro episodi diventa quindi una progressiva immersione nel tessuto aspro e stratificato dell’isola, con un’attenzione ai più intimi moti dell’anima filtrati dal regista attraverso le abitudini e le consuetudini della società locale spesso troppo ripiegata su se stessa e vittima delle sue stesse imposizioni.
Nato in provincia di Nuoro nel 1965 Salvatore Mereu (che si definisce “un turista del cinema, un mestiere spesso nepotista che faccio fatica a considerare mio”) ha frequentato la Scuola Nazionale di Cinema ed ha successivamente esordito alla regia con il cortometraggio “Notte rumena” (1996), seguito dagli altri corti “Prima della fucilazione” (1997) che ha vinto la Sacher d’Oro per la miglior interpretazione maschile (Fausto Siddi) ed infine è stato notato da Arcopinto grazie a “Miguel” realizzato nel 1999.