10-10-2003
Bertolucci ai giovani

"Riprendetevi le utopie"

Bernardo Bertolucci, 63 anni, aveva 27 anni nel '68 e appena 36 quando giro' uno dei suoi capolavori, 'Novecento'.



''Allora pensavo che il cinema potesse cambiare la realta', avevo fiducia nel suo potere messianico, ora non piu''', dice il regista che pero' non ha smesso di sognare e come i protagonisti di 'The dreamers', spera che ''i giovani di oggi si ribellino come quelli di
ieri''.

Distribuito da Medusa, uscira' venerdi' in 350 copie e
vietato ai minori di 14 anni il nuovo film che Bertolucci ha
presentato fuori concorso alla 60/ma Mostra di Venezia.

''E' stata una buona idea andarci'', dice il regista, che critica i
giudizi aprioristici dati da alcuni che non hanno visto il film
(come Giuliano Ferrara) e bolla come tentativi revisionistici
quelli di chi ''vuole archiviare il '68 come un movimento tutto
negativo, mentre oggi viviamo con quell'eredita', basti pensare
ai rapporti interpersonali e al ruolo della donna nella
societa'''.

Bertolucci parla del suo film piu' autobiografico (anche se
la storia e' tratta dal romanzo di Gilbert Adair) soprattutto
per l'amore cinefilo che unisce i tre protagonisti e li fa
incontrare all'inizio della contestazione studentesca quando gli
scontri con la polizia davanti alla Cinematheque Francais nelle
giornate di maggio da' avvio al '68.

''In realta' nel '68 ero gia' vecchissimo, pero' mi
affascinavano quei ragazzi che tutti i giorni di mettevano in
scena. Vorrei che i ragazzi di oggi ritrovassero questo
piacere'', dice Bertolucci che lancia ai giovani l'appello a non
censurare i sogni, a non cancellare l'utopia trasgressiva,
''anche se la parola trasgressione non la usa piu' nessuno''.

Recuperare insomma il '68 come slancio ideale, riferirsi a quel
periodo come ad un ''momento storico di alta ambizione eroica''
e a riprovarci. ''In questo senso non ho fatto un film sul
passato. Un film storico non mi interessa, mi interessa
piuttosto il suo confronto con il presente.
Per questo la scena finale, con gli scontri e la carica dei poliziotti, allungata
con il digital, e' idealmente lunga fino alla Genova del G8 di
due anni fa. Ed e' questo il cordone ombelicale tra presente e
passato''.

Bertolucci, prima di cominciare a preparare il prossimo film
che parlera' del madrigalista Gesualdo Da Venosa attraverso la
scoperta che nel '51 fece di lui Igor Stravinskj, continua
l'impegno nella promozione di 'The Dreamers'. E il lancio
americano non e' privo di preoccupazioni: il film, preannunciato
per ottobre, slittera' perlomeno a marzo per i tagli cui e'
stato costretto il regista per poter uscire nelle sale con il
divieto R (i minori di 17 anni devono essere accompagnati da un
adulto) rispetto al temutissimo NC-17 (divieto assoluto ai
minori).

''Ho provato a potare con delicatezza un film che a me sembra
pieno di innocenza. E' probabile che con questi piccoli tagli
diventi, chissa', un pochino osceno, cosi' come una foglia di
fico davanti ad un nudo lo fa diventare piu' malizioso'', ha
spiegato Bertolucci che aveva firmato con la distributrice Usa,
la Fox Searchlight (societa' della major Fox).



di Maurizio Pizzuto

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