8-10-2003
Maurizio Costanzo..

per fare cinema occorre una patente.

''CI VUOLE PIU' PROFESSIONALITA' NEL MONDO DEI MEDIA''.


GIANCARLO GIANNINI: “ IN ITALIA POCHE PELLICOLE DI QUALITA' “.


''Per fare cinema, cosi' come per fare televisione occorre una patente''. E' quanto ha affermato da Maurizio Costanzo nel corso del convegno Cinema tra cultura e impresa' organizzato dall'Associazione dei Laureati dell'Universita' Luiss Guido Carli.
Secondo il giornalista, ''per poter garantire la giusta professionalita' nel cinema e nella televisione, servono
dei criteri oggettivi di valutazione degli addetti ai lavori, vista anche la grande funzione sociale che investe il mondo dello spettacolo''.
Per Costanzo, in procinto di partire per Cracovia, dove preparera' una puntata speciale del Maurizio Costanzo Show insieme al sindaco di Roma Walter Veltroni sui primi ebrei romani deportati ad Auschwitz, ''il mondo dei media necessita di maggiore professionalita'''.
Costanzo, che si e' detto ''entusiasta del cinema e molto
meno della televisione, che guardo assai poco'', ha fatto eco Giancarlo Giannini, secondo cui ''la poca professionalita' di gran parte degli addetti ai lavori ha danneggiato il mondo del cinema
e della televisione. Studio le parti anche di notte -ha proseguito- non vedo perche' per esigenze di mercato sono costretto a recitare con Miss Italia''. Per Giannini, il cinema italiano, tranne alcune eccezioni come 'Respiro' o 'Io non ho paura' e 'I cento passi', ''fa troppo pochi film di qualita' e spesso la regia e' affidata a persone con poca esperienza''.
Non e' d'accordo Giancarlo Leone,amministratore delegato di Rai Cinema. ''Se prima in Italia –ha detto- c'erano soltanto due tipi di cinema, quello natalizio con l'attore di grido e quelli impegnati, oggi abbiamo film per un pubblico molto piu' ampio che non si riconosce in queste due categorie.
Il presente e il futuro del cinema italiano e' molto piu' roseo di quanto possiamo immaginare''.

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