10-9-2003
Giuliano Montaldo

Venezia,no grazie preferisco il set.

Piu' che direttore, la mostra cambi la composizione delle giurie - no grazie, preferisco il set.


Giuliano Montaldo risponde cosi' a chi lo pone candidato numero uno alla direzione della Mostra del cinema di Venezia al posto dell'apolide Moritz De Hadeln, dopo la bufera del caso Bellocchio e la reazione indignata di Rai Cinema.

''In passato sono stato contattato per il ruolo di direttore, ma gia' all'epoca risposi di no perche' non mi sento competente ne' stimolato verso un incarico del genere, anche se tra gli ex direttori, la Mostra di Venezia annovera due colleghi illustri come Carlo Lizzani e Gillo Pontecovo, che hanno fatto molto bene quel lavoro'', dice Montaldo che sorride della dietrologia che si sta facendo da quando l'amministratore delegato di Rai Cinema Giancarlo Leone ha annunciato che il prossimo anno non mandera' alla Mostra i film italiani da lui prodotti.

Reazione che e' stata letta anche come siluramento dell'attuale direttore De Hadeln, di sensibilita' assai poco italiana, e di apripista per la candidatura di Montaldo. ''Dopo tre anni e mezzo meravigliosi a Rai Cinema, voglio tornare a fare film. Non ne parlo perche' sarebbe conflitto di interessi, ma i progetti gia' ci sono'', dice Montaldo che alla poltrona di presidente di Rai Cinema ha gia' un successore designato in Franco Iseppi. ''E' stato un periodo bello, accanto a tanti colleghi che hanno fatto bei film, di cui sono orgoglioso come fossero i miei. Certo - prosegue Montaldo - ci sono state occasioni esaltanti come a Cannes per Marco Tullio Giordana e 'La meglio gioventu'' e dolorose come sabato sera a Venezia''. Impossibile dimenticare tanto rapidamente ''l'amarezza di quel giorno.

Tra gli applausi del pubblico c'era palpabile la nostra delusione. Per carita', Monicelli non lo accuso, e' difficile fare il presidente di giuria, vedere tanti film, pero' quasi mai si e' usciti da Venezia con due leoni, d'oro e del futuro quale migliore opera prima, come e' accaduto al pur bello film russo 'Il ritorno'''. E' stata proprio la cocente delusione a provocare la reazione di Rai Cinema? ''Abbiamo dimostrato di amare il cinema, di credere alle nostre imprese e a sostenerle fino in fondo.

La reazione di Giancarlo Leone si spiega cosi', piu' semplicemente di ogni dietrologia, lui il film di Bellocchio lo ha amato veramente tanto'', risponde Montaldo. E a ragione, visto che per l'amministratore delegato di Rai Cinema, figlio dell'allora presidente della Repubblica Giovanni Leone, 'Buongiorno,notte' non e' un film qualunque.

Il padre, scomparso nel novembre di due anni fa, era non solo favorevole alla trattativa con i brigatisti per salvare Aldo Moro, e sin da quelle prime ore del 16 marzo '78, ma in dissenso rispetto alla linea dura, aveva tentato fino all'ultimo di mantenere uno spiraglio di speranza, pronto a firmare la grazia per la brigatista detenuta Paola Besuschio proprio alla vigilia dell'esecuzione di Moro. Questo legame cosi' viscerale con il film puo' servire anche a spiegare l'uscita appassionata del sempre diplomatico ed equilibrato Giancarlo Leone.

Negli ambienti di Rai Cinema si sottolinea il valore piu' generale di una provocazione che dovrebbe servire al presidente della Biennale Franco Bernabe' e al direttore della Mostra De Hadeln, per i quali c'e' stima e rispetto, a riflettere sulle regole del gioco, vale a dire sulla scelta dei selezionatori, sulla selezione stessa e sui criteri di composizione della giuria. Dare un segnale di cambiamento non vuol dire cambiare le persone. Le spiegazioni dietrologiche in chiave Montaldo, secondo quanto si apprende, sembrerebbero ancora piu' fuori luogo se non altro perche' contravverrebbero all'antica mai smentita regola che i complotti si fanno in silenzio.

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