Giancarlo Giannini
nasce a La Spezia il 13 luglio 1942. Studia recitazione
all'Accademia d’Arte Drammatica Silvio d'Amico
di Roma e, dopo essere apparso in numerose produzioni
teatrali e televisive, debutta al cinema, nel 1965,
con una particina nel film Fango sulla metropoli
di Henry Wilson. Seguono numerose altre piccole apparizioni,
ruoli poco importanti, finché, nel 1969, arriva
la popolarità con Dramma della gelosia tutti
i particolari in cronaca di Ettore Scola. Sguardo
penetrante, dedizione, singolare versatilità,
attento studioso dei movimenti e della mimica, dotato
di una personale tecnica interpretativa, Giannini comincia
a misurarsi con ruoli più difficili. Nel 1972
recita in La prima notte di quiete di Valerio
Zurlini e ha la prima parte da protagonista in Mimì
metallurgico ferito nell'onore di Lina Wertmüller.
L'incontro con Lina Wertmüller è decisivo.
Dopo il grottesco e ironico Mimì, nascono dalla
loro collaborazione i personaggi più celebri
di Giannini: il Tunin di Film d'amore e d'anarchia,
ovvero stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota
casa di tolleranza (1973), il marinaio Gennarino
di Travolti da un insolito destino nell'azzurro
mare d'agosto (1974), Pasqualino Settebellezze
(1976). Il successo è internazionale ed è
sancito da numerosissimi premi: un Nastro d'argento
come miglior attore (1973, per Mimì metallurgico),
la Palma d’oro a Cannes (1973, per Film d'amore
e d'anarchia) e una nomination all'Oscar come miglior
attore protagonista (1977, per Pasqualino Settebellezze).
Nel corso della sua lunga carriera lavora con molti
dei migliori registi del panorama italiano, tra cui
Luchino Visconti (L'innocente, 1976), Sergio
Corbucci (Il bestione, 1974; Bello mio,
bellezza mia, 1982), Mario Monicelli (I nuovi
mostri, 1978; Viaggio con Anita, 1979;
I Picari, 1988; Il male oscuro, 1990),
Dino Risi (Sessomatto, 1973; I nuovi mostri,
1978; Vita coi figli, 1990). Tra le sue migliori
interpretazioni, il napoletano Salvatore Cannavacciuolo
di Mi manda Picone (1984) di Nanni Loy, che
gli vale il David di Donatello come miglior attore protagonista.
Nel 1986 debutta nella regia con Ternosecco,
da lui anche scritto e interpretato. Molte le sue incursioni
nel cinema americano, tra cui Il segreto di Santa
Vittoria (1969) di Stanley Kramer, l'episodio di
New York Stories diretto da Francis Ford Coppola,
Life with Zoe (1989), Il profumo del mosto
selvatico di Alfonso Arau (1995), Hannibal
(2001) di Ridley Scott, grazie al quale vince il Nastro
d'argento come miglior attore non protagonista. Il 2002
lo vede protagonista di Ti voglio bene Eugenio,
diretto da Francisco José Fernandez, nei panni
di un uomo affetto dalla Sindrome di Down. Nel suo palmarès,
oltre ai premi già citati, troviamo tre David
di Donatello (uno del 1995 come miglior attore non protagonista
in Come due coccodrilli di Cristina Comencini
e due come miglior attore protagonista: nel 1986 con
Celluloide di Carlo Lizzani e nel 2002 con
Ti voglio bene Eugenio), due Nastri d'argento
(uno del 1998 come miglior attore protagonista in La
stanza dello scirocco di Maurizio Sciarra e uno
condiviso con tutto il cast artistico maschile di La
cena diretto da Ettore Scola) e una Targa d'oro
dell'Ente David di Donatello (2000). Ha ricevuto un
Nastro d'argento anche come miglior doppiatore maschile,
nel 1994, per aver prestato la voce ad Al Pacino in
Carlito's Way di Brian De Palma. Oltre ad Al
Pacino molti altri attori stranieri hanno beneficiato
della sua voce sui nostri schermi.
Con Lina Wertmüller è proprietario della
Liberty Films.
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