Dante Ferretti
Dante Ferretti nasce a Macerata il 26 febbraio 1943.
A 12 anni sogna già di realizzare scenografie per il cinema e, dopo il diploma all'Accademia delle Belle Arti e la laurea in architettura presso l'Università di Roma, inizia la sua carriera come assistente scenografo nel film Il Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini. Per Pasolini cura la scenografia di grandi film come Medea (1970), Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle mille e una notte (1974) e Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975). Collabora con i maggiori registi italiani, tra cui Elio Petri, Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Luigi Comencini, e riesce abilmente a passare dal forte e brutale realismo di Pasolini agli artifici onirici di Fellini, per il quale lavora alle scenografie di Prova d'orchestra (1979), La città delle donne (1980), E la nave va (1983), Ginger e Fred (1986) e La voce della luna (1990).

A partire dalla metà degli anni ’80 Ferretti comincia a muoversi in ambito internazionale: del 1986 è l’esperienza con Jean-Jacques Annaud e il suo Il nome della rosa. Nel 1989 e nel 1990 ottiene, insieme alla moglie Francesca Lo Schiavo, sua abituale collaboratrice, due candidature all’Oscar, rispettivamente per le scenografie di Le avventure del Barone di Munchausen di Terry Gilliam e dell’Amleto di Franco Zeffirelli. Il debutto americano arriva con il film di Martin Scorsese L’età dell’innocenza, con cui conquista la terza nomination dell’Accademy. La quarta arriverà nel ’94 per Intervista con il vampiro di Neil Jordan. Ferretti ha conosciuto Scorsese, grande ammiratore di Fellini, a Cinecittà, sul set di La città delle donne, e da allora ha collaborato a molti dei suoi film più importanti: da Casinò a Kundun (scene e costumi e nuova candidatura all’Oscar), fino al recentissimo Gangs of New York, per cui ha interamente ricostruito, nei teatri di posa di Cinecittà, la New York fine ’800. Attualmente Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo sono impegnati nelle scene e nell’arredamento del film di Anthony Minghella Cold Mountain.

Se nel cinema Ferretti ha raccolto i massimi riconoscimenti, non meno felicemente ha operato in teatri lirici e di prosa, mettendo in scena lavori di grandi autori e allestendo opere melodrammatiche sui palcoscenici più noti del mondo: la Scala di Milano, il Regio di Torino, il Colon di Buenos Aires e altri ancora. La sua prossima opera sarà Madama Butterfly con la regia di Anthony Minghella. Noto per le enormi dimensioni dei suoi bozzetti che trasmettono immediatamente al regista l’immagine del film, Ferretti viene ovunque riconosciuto come uno dei più grandi scenografi viventi. «Ferretti – dice Scorsese – viene da una tradizione che gli permette di fondere una grande immaginazione con l'attenzione per i dettagli d'epoca. E proprio quei dettagli fanno da commento al tema del film».
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