Il saggio raccoglie alcuni testi inediti, di taglio strettamente teorico, di Ejzenstejn, che ne esemplificano la concezione del cinema come "sintesi di arti indipendenti". Questa ambizione sistematica e universalizzante si ricollega per molti versi alle tendenze più mature e in qualche modo "strutturalistiche" del formalismo russo. Nel volume è infatti riportato anche un saggio di Sklovskij, che offre una più esatta definizione storico-critica del rapporto Ejzenstejn-formalismo.
Pietro Montani intende infine proporre quale argomento di discussione il "montaggio delle attrazioni", fulcro della ricerca estetica ejzenstejniana.

Pietro Montani, docente di Estetica all'Università La Sapienza di Roma, oltre ad aver pubblicato numerosi saggi di estetica filosofica ha dedicato all’estetica cinematografica numerosi studi. Tra le edizioni da lui curate spiccano sicuramente quella degli scritti teorici di Dziga Vertov (L’occhio della Rivoluzione, Milano 1976) e quella delle Opere scelte di Sergej M. Ejzenšteijn (Venezia, 1981–1998).